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PFAS e processo Miteni: verso una nuova responsabilità condivisa?

PFAS e processo Miteni: verso una nuova responsabilità condivisa?

L’estate 2025 ha segnato un momento storico nella lotta contro l’inquinamento da PFAS.

L'azienda chimica vicentina Miteni è stata infatti condannata in primo grado a 141 anni di carcere complessivo e a un maxi risarcimento di 58 milioni di euro in favore del Ministero dell’ambiente, a cui si aggiungono ulteriori consistenti somme da versare a enti locali. Una sentenza che ha riconosciuto le piene responsabilità dei manager della società, accusata di aver contaminato un’area di oltre 100 km², con circa 300.000 abitanti interessati, inquinando la seconda falda acquifera più grande d’Europa.

Il verdetto arriva dopo decenni di segnalazione, quattro anni di dibattimento, 130 udienze e circa 300 parti civili coinvolte, e segna un passo decisivo verso una presa di coscienza generale - sia da parte dei cittadini sia delle aziende - sui rischi e la pericolosità dei PFAS.

Un giudizio che non è solo punitivo: sancisce anche l’obbligo di ripristino ambientale, per il quale è già stato avviato il tavolo tecnico e amministrativo.

Cosa sono i PFAS?

Ma cosa sono i PFAS?

Acronimo inglese di perfluorinated alkylated substance (sostanze perfluoroalchiliche), i PFAS sono stati creati negli anni '40 come composti chimici "di sintesi", arrivando presto a spopolare in molti settori industriali grazie alla loro resistenza alla degradazione, dovuta ai forti legami tra atomi di fluoro e carbonio.

PFAS: cosa sono e dove si trovano? (Fondazione Umberto Veronesi)

Un'emergenza ambientale e sanitaria

Molto utilizzati per la realizzazione di rivestimenti antiaderenti (come il teflon), tessuti tecnici impermeabili, schiume antincendio, imballaggi alimentari, prodotti antimacchia e in numerosi processi industriali, i PFAS devono la loro diffusione alle straordinarie proprietà di resistenza.

Una caratteristica che rappresenta anche la loro maggiore criticità: praticamente indistruttibili, una volta dispersi i PFAS restano a lungo nell’acqua, nel suolo e negli organismi viventi, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute umana e per l’ambiente.

Sentenza Miteni e PFAS, un verdetto storico

>La recente condanna dei vertici Miteni rappresenta un passaggio epocale: si tratta del primo caso in Italia, e tra i primi in Europa, in cui viene riconosciuta in modo chiaro e penalmente rilevante la responsabilità per avvelenamento delle acque e disastro ambientale doloso.

Una sentenza che non solo segna la storia del diritto ambientale, ma che accende i riflettori sulla necessità di cambiare abitudini e ridurre l’esposizione a queste sostanze dannose.

Cucinare senza PFAS, il primo passo per volersi bene

In questo scenario, la scelta quotidiana fa la differenza.

Primecook da sempre adotta un approccio eco & human friendly: tutte le pentole e padelle della Linea Smeralda sono dotate dell'innovativo Ecoshield, l'unico rivestimento antiaderente senza PFAS, PTFE, PFOA e nichel. Una soluzione ecologica e sicura, resa ancora più performante dalla tecnologia Sol-gel, che garantisce superfici lisce, resistenti e durevoli nel tempo.

Leggi anche: Cucinare senza PFAS: perché è importante e come proteggersi

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